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Claudia Kohli Reichenbach è la nuova responsabile per il coordinamento ecumenico nazionale della pastorale in ambito sanitario

Comunicato stampa congiunto di CERiS, RKZ e CVS del 11 luglio 2025.

Il Comitato direttivo del Centro nazionale di coordinamento ecumenico “Pastorale in ambito sanitario” ha nominato la cinquantenne Dott. Claudia Kohli Reichenbach quale nuova responsabile. L'esperta teologa e accompagnatrice spirituale assumerà il ruolo a partire dal prossimo mese di settembre.

Claudia Kohli Reichenbach vanta una lunga esperienza pratica, accademica e manageriale. Tra le altre cose, è stata direttrice del programma di formazione e perfezionamento in accompagnamento spirituale e psicologia pastorale presso l’Università di Berna nonché direttrice degli studi interprofessionali spiritual care. Ha inoltre lavorato a fondo nel campo della pastorale specializzata e nell’assistenza spirituale a lungo termine. Oltre a numerose pubblicazioni scientifiche, ha organizzato progetti educativi innovativi come l’”école de silence" e "Care for the Carers" (in collaborazione con il centro di cure palliative dell'Inselspital di Berna), che promuovono approcci spirituali in ambito sanitario.

Annette Mayer, membra del Comitato direttivo e accompagnatrice spirituale cattolica, sottolinea il fatto che «Claudia Kohli Reichenbach combina in modo notevole la teologia, la pratica della pastorale e la competenza in materia di politica sanitaria. Rappresenterà efficacemente e svilupperà ulteriormente le preoccupazioni di questa pastorale specializzata». Claudia Kohli Reichenbach si è detta molto motivata nell’assumere questo suo nuovo ruolo: «Non vedo l’ora di dare alla pastorale specializzata nel complesso campo della sanità una voce forte e di rendere visibile ciò che fa ogni giorno».

Catherine Berger, vicepresidente della Chiesa evangelica riformata della Svizzera e membro del Comitato direttivo, aggiunge: «Soprattutto in considerazione della crescente pressione economica nel settore sanitario, è fondamentale evidenziare chiaramente l'importanza e la qualità della cura pastorale in quest’ambito. Claudia Kohli Reichenbach ha un’ottima conoscenza sia del panorama ecclesiale che della politica sanitaria».

Il Centro nazionale di coordinamento ecumenico è un'istituzione congiunta della Chiesa evangelica riformata della Svizzera (EKS), della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) e della Conferenza centrale cattolica romana della Svizzera (RKZ). Il Centro funge da piattaforma di dialogo a livello nazionale per le questioni legate alla cura pastorale nell’ambito sanitario di rilevanza ecumenica e interreligiosa e rappresenta gli interessi della Chiese riformata e cattolica nei confronti della politica, delle autorità statali e delle istituzioni attive nel settore sanitario. I membri del Centro nazionale di coordinamento ecumenico “Pastorale in ambito sanitario” si riuniranno per la prima conferenza nazionale il 19 gennaio 2026.

Contatto: 
Sabine Stalder, Vice Segretario Generale RKZ, Membro del Comitato direttivo, 044 266 12 03
Catherine Berger, Vice Presidente CERiS, Membro del Comitato direttivo, 079 754 46 21



Sur le lâcher-prise et l'action synodale

Les membres engagés de la Commission Synodalité ainsi qu'à des représentants des diocèses suisses prennent position.

Sous le titre « Lâcher prise et agir synodalement », on donne la parole à des membres engagés de la Commission Synodalité ainsi qu'à des représentants des diocèses suisses. La question centrale est de savoir comment des personnes engagées dans l'Église réorientent leur travail afin de faire évoluer l'Église avec courage et clairvoyance.

L'un des éléments centraux de ce processus est le lâcher-prise - des habitudes, des structures figées, peut-être aussi des peurs. On s'intéresse au rôle que joue l'action synodale dans ce changement et à la manière dont elle peut servir d'aide et d'orientation.

La première partie sera assurée par Sr Nadja Bühlmann, des sœurs de Baldegg, et Damian Kaeser, responsable de la pastorale au diocèse de Bâle.

Lire la suite de synodal.ch



Le rapport à la spiritualité des jeunes adultes en Suisse romande

Une enquête du SPI Suisse romande.

Concernant l’enseignement et la liturgie, les jeunes catholiques deviennent plus exigeants vis-à-vis de l’Église et n’hésitent pas à remettre en cause l’institution. Tel est l’un des constats d’une enquête menée par la sociologue des religions Isabelle Jonveaux auprès des jeunes de 16 à 30 ans en Suisse romande.

Retrouvez tous les résultats sur la page du SPI et dans le rapport complet en PDF.

Isabelle Jonveaux: «Les jeunes catholiques exigent plus de l’Église» - Article sur cath.ch du 1er juin 2025



Chercheur/chercheuse en sociologie des religions et sociologie pastorale

Offre d’emploi pour le « SPI – Suisse romande » (Institut suisse de sociologie pastorale)

Le SPI (Institut suisse de sociologie pastorale, Saint-Gall) soutient l’innovation et le développement de la pastorale au sein de l’Eglise catholique en Suisse par la recherche, le conseil et la planification.

Depuis 2023, le SPI dispose d’un deuxième site, le SPI Suisse romande à Lausanne. Son but est d’effectuer des recherches en sociologie des religions sur les nouvelles formes de pratiques et les offres pastorales au sein de l’Eglise catholique en Suisse romande. Ces recherches visent à fournir des résultats applicables en termes de conseil et de soutien dans le domaine de la direction et de la formation au sein de l’Eglise catholique. Une collaboration avec d’autres instituts de recherche en Suisse romande est souhaitée.

Le poste à Lausanne est actuellement financé pour trois ans, et pourra devenir un contrat à durée indéterminée si l’évaluation et la décision de financement de ce site romand s’avèrent positives. Il s’agit d’un poste à 60%. Comme la titulaire actuelle du poste prendra un poste de professeur d’université à l’été 2025, Le poste sera pourvu à partir de l’automne 2025.

Le salaire se base sur les recommandations du Fonds national suisse pour les post-doctorant-e-s.
Pour le SPI Suisse romande, nous recherchons un chercheur / une chercheuse en sciences sociales des religions appliquées ayant les compétences suivantes :

  • Connaissances en sociologie des religions / sociologie pastorale (de préférence doctorat) et si possible en théologie ou pastorale
  • Compétences de recherche appliquée en sciences sociales et d’évaluation
  • Bonnes connaissances de l’Eglise catholique, si possible expérience pastorale en Suisse romande
  • Langue maternelle française, bonnes connaissances de l’allemand
  • Bonnes capacités de communication
  • Grandes capacités d’organisation personnelle et structurelle
  • Capacités à mener un projet de recherche de manière autonome
  • Bonnes capacités de réflexion stratégique

Le directeur de l’institut SPI, Arnd Bünker, arnd.buenker(at)spi-sg.ch, et la titulaire actuelle du poste, Isabelle Jonveaux, isabelle.jonveaux(at)spi-sg.ch, se tiennent à disposition pour tout renseignement.

Veuillez soumettre votre dossier de candidature numérique en un seul document (PDF) avant le 6 juillet 2025 au directeur du SPI, Dr Arnd Bünker : arnd.buenker(at)spi-sg.ch.

Annonce offre d'emploi en pdf



Il nuovo servizio «Etica e società» inizia il lavoro a giugno

Comunicato stampa congiunto di CVS, d'Azione Quaresimale e di RKZ del 28 maggio 2025

Il servizio "Etica e società" inizierà la sua attività il 12 giugno 2025 sotto la guida dell’esperta in filosofia ed etica, dott.ssa Florence Quinche. La Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS), la Conferenza centrale cattolica romana della Svizzera (RKZ) e Azione Quaresimale sono le organizzazioni sostenitrici del servizio, che avrà sede presso il Segretariato generale della CVS a Friborgo.

Oltre alle relazioni nazionali e internazionali rispetto a questioni etiche sociali, ambientali e bioetiche, il nuovo servizio si dedica anche allo sviluppo di principi di base e di informazioni su questioni etiche legate alla società con un fondamento antropologico cristiano. Le Commissioni "Bioetica" e "Justitia et Pax" fanno parte di questo servizio e danno il loro contributo in quanto organi di esperti.

La dott.ssa Florence Quinche dirigerà il servizio. La dott.ssa Anik Sienkiewicz, attuale collaboratrice scientifica e segretaria esecutiva della Commissione di bioetica, e il teologo neoassunto Florian Lüthi, completano il team.

Il 12 giugno si terrà il primo workshop di una giornata per discutere il lavoro del nuovo Servizio in modo dettagliato e per suddividere i compiti. Al workshop parteciperanno i membri del Comitato direttivo (formato dai rappresentanti delle organizzazioni promotrici e dai presidenti delle due commissioni) e i tre dipendenti.

La dott.ssa Florence Quinche sarà disponibile per delle interviste a partire da inizio giugno.

Contatto con i media

Servizio di comunicazione CVS comunicazione(at)ivescovi.ch
Sabine Stalder (RKZ, Presidente del Comitato direttivo) sabine.stalder(at)rkz.ch



Consulenza alle vittime indipendente in tutta la Svizzera in vigore dall’inizio di gennaio 2025

Misure contro gli abusi sessuali e il relativo occultamento nel contesto della Chiesa cattolica romana in Svizzera.

Nel corso del 2025 la Chiesa cattolica romana metterà in atto nuove cooperazioni, standard e procedure per impedire gli abusi sessuali e il relativo occultamento e offrire un sostegno professionale alle vittime ovunque in Svizzera. Dall’inizio dell’anno gli uffici di segnalazione ecclesiastici non offrono più un servizio di consulenza alle vittime, bensì indirizzano sistematicamente agli uffici di consulenza alle vittime riconosciuti a livello cantonale, dove le persone interessate possono ricevere sostegno e consulenza indipendenti. Nel corso dell’anno saranno introdotti una guida per gestire i fascicoli del personale e valutazioni su base scientifica per futuri operatori pastorali, al fine di definire i presupposti utili a ridurre al minimo i rischi. Dall’inizio di gennaio il servizio nazionale «Abuso nel contesto ecclesiale» dispone di maggiori risorse per promuovere la concretizzazione e l’attuazione dell’intero pacchetto di misure.

Comunicato stampa CVS-RKZ-kovos del 29 gennaio 2025

Scheda informativa sullo stato dell’attuazione delle misure decise nel 2023 e passi successivi



Inizio della fase di sperimentazione sinodale

La prima Giornata della Sinodalità apre la fase di sperimentazione sinodale a livello nazionale (2025-2029)

La Chiesa cattolica in Svizzera vuole diventare più sinodale. Tra il 2025 e il 2029, le procedure, i processi e le forme di partecipazione, dall’identificazione dei temi alla presa di decisioni, devono essere riviste, sviluppate e sperimentate a livello nazionale. La fase di sperimentazione sinodale serve a questo scopo.

La prima giornata della Sinodalità si è svolta il 3 dicembre 2024 presso il Monastero di Engelberg per segnare l'inizio della fase di sperimentazione sinodale.

Per saperne di più, leggi su synodal.ch



Bénévoles de l'Église catholique

Rapport sur les sorties d'Eglise en 2023 et les bénévoles de l'Eglise.

Il y a plus d’un an paraissait l’étude sur les abus sexuels dans l’Église catholique. Le rapport a ébranlé de nombreuses personnes, l'Église catholique a perdu de sa crédibilité et, en conséquence, le nombre de départs a continué d'augmenter l'année dernière. Ainsi, 67 497 personnes ont quitté l'Église catholique en 2023. Ce qui signifie que le taux a à peu près doublé.

Mais qu’en est-il des personnes qui s’engagent bénévolement dans l’Église ? Mais qu'en est-il des personnes qui s'engagent bénévolement dans l'Église ? Ont-elles, elles aussi, perdu confiance en leur Église au cours des dernières années ? L'Institut suisse de sociologie pastorale (SPI) s'est penché sur cette question à l'aide d'un ensemble de données provenant du diocèse de Saint-Gall : Même si les chiffres absolus montrent une légère tendance à la baisse, les chiffres sont restés relativement stables. Actuellement, environ cinq pour cent des fidèles s'engagent dans leur Église, soit environ 12'000 personnes au total. 

L'Église devrait prendre soin de ses collaborateurs ecclésiaux (qu'ils soient bénévoles ou professionnels). Ils sont les visages concrets de l'Église. Ils sont les visages concrets de l'Église. A ce sujet, le SPI donne quelques indications dans son rapport ...

Dominik Michel-Loher, de l'office pastoral de Saint-Gall, donne dans une interview un aperçu et des conseils sur le thème des bénévoles dans le diocèse de Saint-Gall. Le bénévolat est fatigant, mais il vaut la peine ...



« La voie synodale laisse des textes, mais surtout des traces »

Les enseignements à tirer de la voie synodale en Allemagne

En 2019, les évêques allemands et le Comité central des catholiques allemands ont invité la Conférence centrale à désigner l’un des deux observateurs de la Suisse appelés à participer à la voie synodale allemagne. Celle-ci a confié cette tâche à son ancien secrétaire général Daniel Kosch. Depuis 2020, ce dernier a participé aux cinq assemblées synodales ainsi qu’à plusieurs conférences en ligne, dont la dernière s’est déroulée du 9 au 11 mars 2023 à Francfort.

Parmi les observations retenues dans son compte-rendu final, Daniel Kosch met l’accent sur le fait que le chemin synodal n’a pas uniquement débouché sur des textes. L’éventail des résultats obtenus est en réalité bien plus vaste. On y compte la méthodologie, les bases légales (adoption de statuts et d’un règlement d’organisation), les expériences réalisées au cours du processus, les empreintes laissées non seulement chez les personnes directement impliquées et le public, mais aussi dans les organismes, les diocèses, les paroisses, les associations et les ordres religieux. Mais la démarche allemande a aussi eu un écho dans les pays environnants, à Rome et dans la communauté œcuménique. Les expériences que les personnes concernées par les abus sexuels ont vécues sur la voie synodale ont laissé des traces principalement négatives, dont on ne peut sous-estimer l’importance. Au début du processus en effet, il a été révélé que les abus ont des causes systémiques et qu’il faudra les combattre. Daniel Kosch espère sincèrement que les effets multiples déployés en Allemagne auront désormais un impact sur le processus synodal mondial.

En ce qui concerne la suite de la procédure en Suisse, le bilan esquissé par Daniel Kosch se résume en quatre points :

  1. La synodalité a besoin d’un caractère obligatoire ainsi que d’espaces et de processus dans lesquels elle peut être expérimentée et développée concrètement.
  2. Les processus synodaux doivent se pencher sur des foyers de crise et des défis importants, et conduire à des orientations pour l’avenir. Cela nécessite une concentration thématique, une compétence théologique et une focalisation sur des résultats contraignants. Les événements synodaux ponctuels et la synodalité à titre d’activité accessoire ne présentent pas une grande utilité.
  3. Parce que les grandes questions sont pour la plupart des interrogations communes, et parce qu’il est aussi question de visibilité et de transparence, l’échelon national est important pour les projets synodaux. Cela vaut aussi pour la Suisse, malgré la diversité linguistique et culturelle.
  4. La synodalité est toujours contextuelle et constitue toujours un processus d’apprentissage. Il s’agit de tirer les enseignements des expériences recueillies en Allemagne et ailleurs, mais pas de les copier. 

Daniel Kosch établit la synthèse du chemin synodal allemand dans un entretien publié sur cath.ch.



Corporations de droit public ecclésiastique à l’ère de la sécularisation

Rapport de la Conférence centrale pour un développement moderne du droit étatique des religions.

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Dossier bénévolat

Le certificat de travail pour les bénévoles

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